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Un libro che unisce le sue professionalità di giornalista, interprete e scrittrice, quello della mia cara amica Marella Giovannelli, presentato oggi al Teatro Trastevere. Così piccoli, così grandi. Sulle tracce di Charles e Lavinia  è frutto di una approfondita ricerca. Un viaggio affascinante nella storia umana e professionale di due americani affetti da nanismo, che conquistarono il mondo con i loro spettacoli, amati da re, regine, presidenti ed intellettuali. Il primo libro in italiano che ripercorre la loro vita.

(Morena Izzo)

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Ho iniziato a leggere il libro Cosi piccoli, così grandi. Sulle tracce di Charles e Lavinia di Marella Giovannelli. Dico che è meraviglioso, una sorta di fiaba reale con una morale che è un inno alla vita, quando la vita diventa un’opera d’arte. Per il momento sono di fronte al personaggio Charles e attendo l’inserimento di Lavinia; la mia immaginazione vola verso l’epoca vittoriana; la fantasia mi proietta l’immagine di Charles e il suo essere unico e vedo anche prima la reazione della gente comune e perfino il volto divertito e ammirato della Regina Vittoria e della nobiltà. Tutti incantati dall’artista che sembra trasformato da Dio in un essere magico, un uomo in miniatura che pare venire da un altro mondo, magari da un bosco incantato ma è reale. Per il momento sto facendo conoscenza con Charles e mi chiedo come si incontrerà con Lavinia? Dio ha creato un altro magia? La mia curiosità si accende sempre di più. La scrittura è piacevole, molto descrittiva e ricca di immagini che fanno vivere risate e malinconie.

Mi rendo conto che la morale è fortissima e pure sono all’inizio della lettura; l’essere supera ogni limite fisico e dell’apparenza,  rimango affascinato; per timidezza io, ad esempio, non ballo pensando al giudizio della gente, mi sento un pezzo di legno, mi sento goffo e lo divento pur essendo di normale bassa statura come sono tanti soprattutto nella mia Sardegna, allora resto lì, ad ascoltare le mie insicurezze. Ho pensato, Dio ha voluto donare la piccolezza fisica a Charles per mostrare al mondo la sua grandezza. Senza distinzione di classe quella grandezza ha conquistato l’occhio giudicante che tanto frena anche il sottoscritto. Non voglio aggiungere altro al momento perché mi piace leggere così un bel libro e continuare a immaginare come si presenterà Lavinia.

Ricordo una volta mentre passeggiavo in estate nel corso della mia città, avevo visto una bellissima donna dal sorriso luminoso con il vestito da sera, il busto, il viso, le spalle bellissimi e normali nelle proporzioni, ma poi si vedevano piedi che sembravano nascere direttamente dalle ginocchia. La signora pareva uscisse per metà dai cantoni di granito della passeggiata del corso per mezzo busto. Lei era circondata da ragazze, presumo figlie o nipoti, nella folla spiccava la dolcezza e la bellezza solare di questa donna che appariva serena e disinvolta.

Ora mi chiedo: quando apparirà Lavinia nella mia lettura susciterà in me la reazione simile a quella provata nel vedere quell’ amorevole sconosciuta al corso? Per il momento ho capito di trovarmi di fronte a personaggi speciali in miniatura, ben formati, dall’ anima immensa. Marella i miei complimenti, senza entrare nei dettagli vi dico, leggete questo libro.

(Gianmario Cossu)

 

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